Basta violenza!

Credo che la nostra società sia basata sulla violenza, violenza nelle parole, nelle opinioni e anche nei gesti. Cosa intendo? Fermatevi a guardare i social : la gente si offende, perché non sa argomentare su una divergenza di opinioni. Si ci lamenta: tutto il sistema è sbagliato. Ci sentiamo frustrati, ma sempre e solo comodamente seduti dall’altra parte dello schermo tra le quattro mura di casa. Conosciamo gente sui social e alcuni si permettono di inviare foto di genitali senza che sia stato chiesto, presupponendo che essendo donna questo sia concesso. Inoltre incontriamo uomini che ci seducono, con il solo fine di usare il nostro corpo, illudendoci il cuore. Quando si sentono non adeguati o all’altezza della donna che hanno davanti iniziamo a denigrarla con le parole, invece che essere contenti di avere al fianco donne così. Tutto questo di basa sull’insicurezza, una insicurezza acuita dal cambiamento del ruolo maschile: essere uomo non è più di per se sufficiente per essere superiore alle donne, che lavorano occupando posti prestigiosi, che non stanno più zitte , che rispondono e comunicano le loro opinioni, che sono autonome. Allora che resta agli uomini? La supremazia fisica: picchiare, stuprare o uccidere colei che li fa sentire deboli. Colei che resta ingabbiata dalla paura e dalle loro false promesse di cambiamento, finché vengono uccise lasciando bambini orfani. Ma ci sono anche quelli apparentemente bravi uomini, che uccidono le donne con le parole senza mai alzare un dito. Parole che distruggono l’autostima e l’anima. Parole come

– non vali niente- chi credi di essere- ma forse questo potevi permettetelo 10 kili fa- credi di essere intelligente? – chi credi ti possa filare?- vai pure- per poi sopportare musi lunghi, atteggiamenti di disgusto e di sfiducia. Credete che questo non sia violenza? La violenza delle parole che mai come ora è presente nella nostra vita: ragazze che si offendono chiamandosi-puttana o troia- . Madri o padri che offendono, denigrano i figli facendoli sentire non abbastanza : non basta l’8 o il 7 vogliono i figli bravissimi a scuola, come se la prestazione identificasse l’individuo più che i gesti o la morale.

Credo che abbiamo perso la bussola , che dovremmo cambiare rotta, smettere di difendeci, rispettarsi sia nel virtuale che nel reale pendando che dall’altra parte c’è una persona vera.Dovremmo Insegnare ai nostri figli il rispetto per la donna partendo dal rispetto per la madre, recuperando il senso della morale. Ci siamo persi, abbiamo perso il rispetto per l’altro e per noi stessi. Ricominciamo da cose semplici: rifare il letto, sorridere e dare il buongiorno all’altro, lasciare il passo ad una donna , rispettare un “no” e comunicare un “no” con gentilezza.

Possiamo uccidere una donna con un coltello, picchiandola , ma possiamo ucciderla anche solo con un gesto com’è succesdo alla povera maestra licenziata per le foto intime condivise col suo fidanzato, che lo stesso ha reso pubbliche . Oppure si può uccidere una donna con parole denigranti che uccidono l’autostima.

Non solo le donne sono vittime di violenza , lo sono i diversi , i bambini e i ragazzi che, bullizzati, si suicidano.

Fermiamoci tutti , cerchiamo di recuperare quell’empatia che ci fa essere uomini e donne veri, che ci fa sentire il dolore dell’altro e che ci porta ad aiutare , a imparare da chi sa più di noi e ci porta a rispettare le opinioni, le scelte e la vita degli altri. Dovremmi spegnere la tv, smettere di credere di sapere tutto e ricominciare dalle piccole cose: un buongiorno, un sorriso o una parola gentile.

Un nuovo sguardo verso l’altro può portare a grandi cambiamenti, può uccidere la violenza .

Francesca Pala, nata il 1 novembre 1971, vive a Modena. Appassionata fin da piccola di scrittura, oggi scrive brevi racconti e poesie sul suo profilo Facebook e sulla sua pagina persatralestorie.it. A seguito della diagnosi di sclerosi multipla nel settembre 2017 e dopo aver lottato contro il tumore al seno nel 2019, ha deciso di scrivere per il pubblico.
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