Per non tornare indietro

Questa mattina, come ogni mattina, arrivando in ospedale vedo un piccolo ma costante gruppo di persone appollaiate sul marciapiede a protestare contro l’aborto. Ogni volta che ci passo vorrei fermarmi e dirgli di andarsene, poi penso alla libertà di parola che è per tutti e vado avanti pensando a quanto cercano di portarci indietro.

La donna ha iniziato a votare solo nel 1946 cioè meno di un secolo fa, il diritto a divorziare è stato introdotto nel 1970 e il diritto all’aborto nel 1978, dopo mille lotte.

Le donne prima del 78 abortivano rischiando di morire. Dopo potevano abortire Enza più morire . È stata data alle donne la libertà di scelta. Non sta a nessuno giudicare una scelta che comunque è sempre sofferta.

Mi sono fermata e ho pensato a quanto disuguaglianza c’è ancora tra uomo e donna. Le donne devono lottare per tenersi il posto di lavoro o mentire di non essere incinta o di non voler figli per poter lavorare. Lavorare per una donna è libertà, sì libertà di potersene andare da un uomo violento perché autonome e non rischiare la vita ogni volta che entrano in casa.

Riguardo quel pugno di mosche di persone con i cartelli al collo, mi auguro che la gente veda persone che protestano contro i diritti delle donne. Dobbiamo preservare la libertà di scelta di ogni individuo e per farlo non dobbiamo smettere di lottare, per non tornare indietro.

Francesca Pala, nata il 1 novembre 1971, vive a Modena. Appassionata fin da piccola di scrittura, oggi scrive brevi racconti e poesie sul suo profilo Facebook e sulla sua pagina persatralestorie.it. A seguito della diagnosi di sclerosi multipla nel settembre 2017 e dopo aver lottato contro il tumore al seno nel 2019, ha deciso di scrivere per il pubblico.
Articolo creato 33

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto