Bisogna sempre tenere in mente quanto sia faticoso, per chi ha malattie invalidanti, anche il semplice vivere quotidiano. Un semplice gesto può essere una montagna da spostare per chi ha il corpo malato,. Chi è malato spesso resta solo, perché alcune persone non riescono a stare accanto a chi soffre. Chi è malato spesso non riesce a continuare a fare il lavoro per cui ha lottato una vita. Spesso la malattia porta via amici, lavoro e l’indipendenza e spesso tutto questo porta alla sofferenza dell’anima spesso nascosta sotto un sorriso tirato o un viso spento. Solo chi, tutti i giorni, affronta una malattia che non se ne andrà mai, capisce quanto sia vero la fatica di questo vivere : la fatica di sopportare il dolore, la fatica scontrarsi contro limiti che la malattia impone e la fatica di sentire il dolore dell’anima che vorrebbe ancora volare. In quegli infiniti momenti, in cui si vacilla e si vorrebbe mollare, servirebbe un abbraccio che rimetta insieme i pezzi. Servirebbe un abbraccio in cui perdersi, piangere o crollare.
