SOTTO LO STESSO CIELO

Nikolaj era pronto per partire. Indossava la divisa dell’esercito e il sacco con le sue cose era abbandonato di fianco alla porta. Andò in cucina e guardò sua madre che continuava a mescolare la zuppa sul fuoco acceso.

《Mamma devo andare》

Il mestolo si fermò. Poco dopo la donna si avvicinò a suo figlio e gli mise le mani callose sul viso, come un cieco che cerca di imprimersi a fuoco quel volto sulle mani. Gli occhi azzurri di Nicolaj si incollarono a quelli della madre. “Non voglio partire” “Lo so, nemmeno io lo voglio” “Ho paura, mamma” “Io di più ” Ecco ciò che si dissero con gli occhi. Parlare sarebbe stato come affogare. Le mani ancora incollate al viso del figlio, che tante volte aveva rassicurato, cullato e che ora consegnava alla guerra. Un abbraccio, un “tornerò” sbiascicato, prima che la porta si chiudesse dietro a quel soldato di soli 18 anni. La donna si sedette pregando Dio di salvare suo figlio mentre la zuppa si bruciava lentamente sul fuoco. Dimitry era alla frontiera con la Polonia. Aveva freddo e fame. I piedi due pezzi di ghiaccio. Alzò lo sguardo e sbattè le palpebre per ben due volte. In quell’angolo di mondo erano ricomparsi i colori e le parole. Guardò la donna davanti a lui. Gli occhi stanchi, il viso provato dalla fame e dalla paura.

《Datemi vostre notizie, mamma》 disse Dimitri abbracciandola.

Nessuno dei due riusciva a non piangere.

《Pregherò perché tu stia bene》

Nell’abbraccio di sua madre c’erano gli anni passati insieme, c’era il dolore di chi ha perso tutto e la paura di sopravvivere a suo figlio.

《Ora devo tornare》 disse tra le lacrime il ragazzo strappandosi da dosso le mani della madre che lo tiravano a sé.

Nikolaj stava andando in guerra. La guerra vera non l’aveva mai vista. Nessuno aveva raccontato loro di quell’odore di polvere da sparo, ferro e sangue che avrebbero sentito e che sarebbe entrato nelle narici per poi incollarsi a ogni neurone della memoria contaminandola irrimediabilmente. Avevano bandiere diverse cucite sulle divise, ma la stessa foto di pace tra il cuore e i vestiti. Sotto le macerie una cartina del mondo continuava a mostrare i confini dei diversi stati, che tutti avevano studiato a scuola. Dimitri e Nikolaj non videro mai quei confini disegnati sulla terra ma sentirono la stessa paura, calpestarono la stessa terra, prima di morire sotto lo stesso cielo.

Francesca Pala, nata il 1 novembre 1971, vive a Modena. Appassionata fin da piccola di scrittura, oggi scrive brevi racconti e poesie sul suo profilo Facebook e sulla sua pagina persatralestorie.it. A seguito della diagnosi di sclerosi multipla nel settembre 2017 e dopo aver lottato contro il tumore al seno nel 2019, ha deciso di scrivere per il pubblico.
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