Mentre uscivo dal lavoro davanti a me c’erano un uomo e una donna di mezza età. Subito il mio sguardo è stato catturato dalle danza che stavano facendo le loro mani . La mano di lei si staccava da quella dell’uomo per prendere un sacchetto dalla borsa per darla all’uomo, che afferrata , l’ha subito messa nell’altra mano . la mano di lei aspettava vicino all’uomo il riotno della sua mano.
Appena finita l’operazione sacchetto le due mani si ricongiungono e continua la loro danza: si staccano e si riprendono , si aspettano e si stringono. In quella danza c’è la loro storia fatta di rispetto, attesa e fiducia.
intanto l’uomo e la donna parlano e stanno cosi vicini da chiedersi se davvero non fossero una persona sola.
Camminano uno affianco all’altra. Nessuno dei due guida , Nessuno dei due è avanti e nessuno è indietro.
Forse quelle stesse mani sono state afferrate da piccole da chi li doveva guidare e a loro volta sono state guida per i loro figli. Sono state le mani che da adolescenti hanno rifiutato quelle dei propri genitori e sono state le stesse che i loro figli adolescenti hanno rifiutato per camminare da soli nel mondo. Ora erano solo le mani di un uomo e di una donna che , nonostante gli anni passati insieme, ancora si cercano, si aspettano e si vogliono.
Li ho visti allontanarsi tra la folla con la poesia tra le mani .
